Intervista: Federico Giacchetti

Presentati: Nome, Anni, Luogo di gioco? 

Ciao, sono Federico Giacchetti, ho 34 anni e sono originario di Falconara Marittima in provincia di Ancona.

Da quanto tempo giochi a tennis e come hai iniziato a giocare? 

Ho cominciato a giocare a tennis all’età di 10 anni quando frequentavo il campo estivo della mia città; tra i vari sport che si potevano praticare c’era il tennis ed essendo ancora un bambino sono stato subito attratto da quelle palline gialle che rotolavano sul campo di terra rossa e da quel momento ho iniziato subito a praticare questo sport.

Quali sono i tuoi colpi preferiti e in quali hai ancora bisogno di migliorare? 

Il mio colpo preferito è il “controtempo per attaccare”, diciamo che cercare di scombinare i piani del mio avversario è il mio forte.

Come fai per migliorare il tuo gioco? Partecipi a lezioni di tennis o giochi regolarmente con amici? 

Io sono tesserato FITP per il centro tennis team di Fano e in Emilia Romagna mi appoggio al centro sportivo record di Bologna.

Che cosa significa per te il tennis? Ti aiuta a ridurre lo stress o è una vera e propria passione? 

Il tennis per me è una vera battaglia, una competizione.

Quali sono le tue aspettative quando giochi a tennis? Ti diverti di più a giocare per divertimento o per vincere? 

Mi diverto cercando di vincere. Oggi (il giorno dell’intervista ndr) ho vinto la medaglia d’oro in un torneo organizzato con gameset.

Cosa ne pensi della piattaforma Gameset? In cosa ti è stata utile? Quale è il suo punto di forza per te? 

Gameset è una piattaforma che non ha bisogno di altro e ti aiuta a trovare compagni per giocare al nostro sport preferito, il tennis.

Hai mai partecipato a un torneo gameset? Se sì, come è stata l’esperienza? 

Si, ho partecipato a molti tornei di tennis organizzati da gameset e sono molto soddisfatto.

Con chi giochi di solito a tennis? Ti piace variare di centro sportivo e avversari o preferisci giocare prevalentemente nello stesso centro e con gli stessi giocatori? 

Quando mi trovo a Fano gioco con i miei compagni del circolo, mentre quando sono a Imola o Bologna gioco con i compagni conosciuti sulla piattaforma di gameset.

Quali sono le relazioni che hai costruito grazie al tennis? Hai incontrato nuovi amici attraverso il gioco? E con Gameset? 

Si, ho conosciuto molti compagni di gioco grazie a gameset. 

Come gestisci la “pressione” di una partita importante? Hai qualche strategia particolare?

Non ho delle strategie particolari. Il mio motto è: fai il tuo gioco, vada come vada. Se dovessi perdere è sempre una partita di tennis.

Vuoi raccontarci altro?

Si, correva l’anno 2011, ero un NC che perdeva 6-0/6-1 con tutti, non riuscivo a trasferire il peso del corpo in avanti.
Un giorno un ragazzo mi disse: “vedo in te tanta voglia di lottare nonostante i punteggi scandalosi” e mi fece vedere i video sui fratelli Battistone che usavano la racchetta a due manici compiendo, in doppio, speciali acrobazie.
Ci penso un po’ e ad inizio 2012 chiedo di provarla. Mi sono sentito subito più stabile e con un maggiore controllo, così decido di passare al famigerato doppio manico.
Dopo un anno di rodaggio i risultati cominciano ad arrivare, i colpi mi danno più sicurezza e stabilità e passo dal 4.6 del 2012 al 3.5 nel 2018. La racchetta a due manici è una Babolat Pure Drive con long body convertita nel suo modello attuale da Dicembre 2015.
Nel complesso la racchetta a due manici dà il vantaggio di massimizzare l’istinto del tennista, valorizzando i colpi che fai e che non sai perché ti vengono. L’unica parte di gioco dove può arrecare fastidio è il servizio, per via dell’ingombro causato dal doppio manico, a cui ho dovuto sopperire con un duro lavoro di precisione. Il gioco che ne esce è un gioco imprevedibile seppur nella sua prevedibilità.